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Gruppo "Psicologia, psichiatria, criminologia"

II e III incontro del gruppo A “psicologia, psichiatria, criminologia”.

Ecco il resoconto del secondo e del terzo incontro del gruppo “psicologia, psichiatria, criminologia”: il primo svolto il 30 Novembre 2021 nei locali Municipali di Villa Leopardi e il secondo presso i locali Municipali di Via Boemondo n. 7/A il 7 Dicembre 2021.

Il secondo incontro del gruppo psicologia si è svolto durante il periodo dell’occupazione il 30.11.21. Diverse persone erano assenti. Presso il luogo di incontro previsto di Villa Leopardi sono giunti alcuni studenti mentre altri si sono collegati da scuola dicendo di non potersi allontanare poiché altrimenti sarebbe stata disoccupata per via dei pochi studenti presenti. Nell’incontro abbiamo parlato dell’occupazione come sintomatica di una difficoltà di comunicazione tra studenti e professori e della difficoltà di utilizzare i dispositivi di rappresentanza come i rappresentanti di classe al fine di occuparsi dei problemi. Gli studenti hanno associato la protesta al vissuto di sentire sottovalutati e ignorati i problemi da parte dei professori i problemi che gli studenti gli pongono. È emersa inoltre la difficoltà e la paura degli studenti di parlare che è stata associata alla tendenza dei professori ad interpretare come attacco alla propria professionalità la richiesta di dialogo degli studenti. Dal canto nostro abbiamo proposto l’occupazione come un evento critico sintomatico di un problema organizzativo e di relazione che andrebbe esplorato meglio nelle sue motivazioni. Un problema apprezzabile come un caso clinico in un’ottica indiziaria come enigma il cui senso non è chiaro. Ad ogni modo vista la difficoltà di lavorare in un assetto in cui gli studenti erano presenti per metà online e per metà in presenza abbiamo convenuto di organizzare un successivo incontro in cui riprendere a lavorare sulla preparazione delle visite e delle interviste ai professionisti. 

Il terzo incontro del gruppo si è in tal modo tenuto il 07.12.21 presso i locali municipali di via Boemondo n. 7/A. Nell’incontro abbiamo ripreso e discusso le domande preparate per la visita e l’intervista a psicologi, psichiatri e criminologi. A questo proposito abbiamo iniziato a definire che genere di professionisti potesse essere interessante per gli studenti incontrare nei loro luoghi di lavoro. È emerso l’interesse verso la possibilità di intervistare i seguenti professionisti:

  • Psicologi che lavorano in diversi contesti: nello studio privato e nel servizio sanitario nazionale
  • Psichiatra che lavori nel servizio sanitario nazionale
  • Un criminologo

Alcune delle domande poste ai diversi professionisti – che abbiamo riportato nel dettaglio nel precedente resoconto del gruppo – saranno le stesse. A questo proposito ci siamo detti che porre le stesse domande a professionisti con ruoli diverse sarà interessante in quanto ci consentirà di mettere in relazione le diverse risposte con la peculiarità dei diversi ruoli professionali degli intervistati e ci aiuterà a coglierne le differenze.

Per quanto riguarda le interviste agli psicologi è emerso l’interesse degli studenti verso la possibilità di intervistare i conduttori del gruppo – Felice Bisogni e Sara Manieri – visitando i nostri studi professionali. Nel corso dell’incontro abbiamo ripreso le domande da porre nelle interviste aggiungendone alcune a quelle precedentemente elaborate ovvero:

  • Lavorate in una società o in uno studio vostro?
  • Cosa c’entra questo PCTO con il lavoro che fate?
  • Quali sono gli strumenti di intervento di uno psicologo?
  • Che funzione ha l’osservazione nell’ambito psicologico?
  • Che funzione ha scrivere e prendere appunti nel suo lavoro?
  • Che differenza c’è tra lavorare con un gruppo o con un individuo?
  • Vi riconoscete e acquisite qualcosa nel sentire le storie degli altri anche attraverso un solo colloquio?
  • Cosa è dal suo punto di vista la follia?

Nella seconda parte dell’incontro abbiamo poi fatto un’esercitazione: un role playing in cui una studentessa ha giocato la parte dell’intervistatrice, mentre uno studente ha giocato la parte dello psicologo intervistato.

Lo studente ha scelto di giocare la parte di uno psicologo di 35 anni che lavora nel proprio studio privato. Il gioco di ruolo ha consentito di mettere a fuoco alcune rappresentazioni del lavoro psicologico che sarà poi interessante confrontare con quanto emergerà dalle interviste. Lo psicologo nel rispondere alle domande dell’intervistatrice ha rappresentato l’intervento psicologico come caratterizzato da un prima e da un dopo: nel prima – ovvero il momento dell’interazione tra lo psicologo e il paziente durante il colloquio, lo psicologo raccoglie indizi che poi dopo – una volta finito il colloquio – lo psicologo potrà utilizzare per capire.  

È inoltre emersa la questione di come creare un legame senza diventare “amiconi” e la fantasia che sia importante far sentire a suo agio il paziente. Altra questione interessante emersa è la fantasia di poter scegliere i pazienti nel momento in cui si ha un’attività professionale avvitata. “L’avere uno studio tutto mio” è stato rappresentato come un punto d’arrivo nello sviluppo dell’attività professionale. Particolare rilevanza è stata data nel gioco di ruolo all’osservazione del linguaggio del corpo come strumento per capire le emozioni del paziente. Al contempo è emersa la fantasia che lo psicologo debba nascondere al paziente le proprie emozioni suscitate dall’incontro con il paziente stesso. Nel commentare il gioco di ruolo è stato interessante riflettere sui vissuti dell’intervistatrice e dell’intervistato. L’intervistatrice ha detto di non essere completamente soddisfatta per essersi attenuta alle domande preparate sebbene le risposte dell’intervistato l’avessero incuriosita suscitando il suo desiderio di porre ulteriori domande di approfondimento. Parlarne ha consentito di convenire che incuriosirsi anche ponendo domande non previste rappresenta proprio l’obiettivo dell’incontro con i professionisti. Infine ci siamo soffermati sulla fantasia emersa nel gioco di ruolo di “poter scegliere i pazienti”. Abbiamo ragionato su come scegliersi, diversamente da scegliere come atto di potere del professionista sul cliente o viceversa, e un processo relazionale che comporta il desiderio di entrambe le parti in gioco. Ci siamo chiesti se ad esempio si potesse dire che alla base del lavoro che stavamo facendo nel PCTO vi fosse l’essersi scelti.  Dirlo ha suscitato reazioni emotive diverse. “No, io ho scelto psicologia mica voi” ha detto qualcuno, “secondo me invece ci siamo scelti” ha detto qualcun altro.

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Gruppo "Moda, design, arte, spettacolo"

II e III incontro del gruppo “moda, design, arte, spettacolo”.

Ecco il resoconto del secondo e del terzo incontro del gruppo  “moda/arte”: il primo svolto nella sede di Via Livenza del Liceo Montessori il 29 Novembre 2021 e il secondo presso il Centro Anziani di Via Boemondo il 6 Dicembre 2021.

Nel primo incontro abbiamo dedicato una parte del tempo alla condivisione di alcuni prodotti realizzati dai partecipanti, abbiamo visto delle bellissime foto della luna che Ilaria ha scattato dalla finestra della sua camera, un video di Elena che interpreta “Shallow” di Lady Gaga, le Anime e i vestiti disegnati da Federica. Siamo quindi partiti dagli interessi di ciascuno per poi immaginarci di condividere questi con dei professionisti che fanno questo lavoro. Un aspetto interessante di questo incontro è stato prendere in considerazione come non solo gli altri hanno degli stereotipi sulle cosiddette professioni creative ma anche gli studenti stessi partecipano di quegli stessi stereotipi e tendono a sottovalutare la possibilità di investire in questi ambiti per costruire il proprio futuro.

Ci siamo quindi divisi in piccoli sottogruppi: turismo, moda, architettura, musica, fotografia e spettacolo per lavorare alla costruzione di un’intervista ai professionisti scelti.

Nell’incontro di Via Boemondo abbiamo proseguito il lavoro e abbiamo condiviso le domande che ciascun gruppo aveva pensato, dandoci dei riscontri sulle interviste e iniziando a pensare a chi incontrare. Una trasversalità comune a tutti i gruppi e questione emersa anche nel primo incontro, è pensare che questi ambiti sono abitati solo da persone di successo, dove successo corrisponde a fama e molto spesso a irraggiungibilità; venivano infatti in mente interviste a Elena Sofia Ricci, Chiara Ferragni, Donatella Versace etc. Mettendosi in una posizione critica rispetto a questo e partendo dai nostri rapporti, abbiamo visto che possiamo considerare persone tutte quelle che sono in qualche modo riuscite nel proprio lavoro a realizzarsi mettendo in campo le proprie competenze. Quindi potrebbe essere interessante esplorare il percorso di una persona che ha avuto successo nell’ambito della moda, che non per forza sia Donatella Versace, che possa fornirci criteri utili a capire come riuscire a realizzarsi professionalmente in questo contesto. Potrebbe essere interessante in questo senso anche una stilista che crea vestiti, che abbia un proprio punto vendita/bottega a Roma e venda in tutta Italia le proprie creazioni.

I ruoli professionali che nel gruppo di lavoro sono stati individuati come quelli che per gli studenti potrebbero essere interessanti da incontrare e intervistare sono stati i seguenti:

– professionisti che lavorano nell’ambito della moda (stilista, modella, makeup artist, organizzatore di sfilate)

– un fotografo 

-un architetto 

-un’attrice

– un operatore turistico/guida

Qui sotto le domande pensate per ciascun professionista. 

  1. INTERVISTA A UN ATTORE O A UN ESPERTO DI RECITAZIONE

–        Cosa l’ha spinta a intraprendere questa carriera?

–        Qual è la parte più gratificante del suo lavoro?

–        Cosa le piace di più del suo lavoro?

–        Cosa avrebbe voluto sapere prima di diventare attore\attrice?

–        Che tipo di competenze sono necessarie nel suo lavoro?

–        Chi è il suo mito\idolo da cui ha preso ispirazione?

–    All’inizio o durante la sua carriera ha mai percepito di trovarsi in un mondo stereotipato su cui girano molte voci?

–        Se donna, cosa comporta essere donne in questo tipo di lavoro?

  1. INTERVISTA A UN ARCHITETTO

–        In quale ambito lavora e chi sono i suoi clienti? In cosa consiste il suo lavoro?

–        Come ha avviato questo lavoro? Quali passi ha seguito?

–        Come si porta a termine un progetto, integrando la parte creativa e ideativa con quella pratica?

–        Quali sono gli ambiti di intervento di un architetto?

–        Come si fa a mantenere viva la creatività e l’ispirazione nel tempo?

  1. INTERVISTA A UN OPERATORE TURISTICO/GUIDA TURISTICA?

–        Come è arrivato a scegliere questo lavoro?

–        Quali sono gli aspetti che ti piacciono del tuo lavoro?

–        Quali sono gli aspetti negativi invece?

–        Ha qualche aneddoto da raccontare?

–        Quali conoscenze e competenze è utile avere?

–        Quale incidenza ha avuto la pandemia in questo tipo di settore?

–        Quanto sono concrete le aspettative che si hanno rispetto alla grande possibilità di viaggiare per chi lavora nel turismo?

–        È soddisfatto del suo percorso lavorativo finora?

–        Quanto tempo ha dedicato e dedica al suo lavoro?

  1. INTERVISTA A UN PROFESSIONISTA CHE LAVORA NELL’AMBITO DELLA MODA (stilista, modella, makeup artist, organizzatore di sfilate)?

–        Che percorso di studi ha seguito e che esperienze ha fatto per fare il lavoro che svolge?

–        Qual è l’atteggiamento nonché le competenze utili per svolgere questa professione?

–        Come si riesce ad arrivare ad alti livelli in questo settore?

–        Qual è l’emozione che si prova nell’aver trasformato la propria passione in un lavoro?

–        Quali difficoltà ha incontrato nel suo percorso e come le ha affrontate?

–   Nel corso dell’esperienza lavorativa ha riscontrato problemi legati alla disuguaglianza di genere?

–        È importante pubblicizzarsi? Se sì, qual è il modo migliore per farlo?

  1. INTERVISTA A UN FOTOGRAFO 

–   Come trasformare la passione della fotografia in un lavoro? Quanto si può guadagnare?

–        É importante avere un proprio sito e stare sui social? Se sì quale è il social migliore? E come usare il sito?

–        È importante pubblicizzarsi? Se sì, qual è il modo migliore per farlo?

–        Qual è il modo migliore per conoscere le tecniche della fotografia e imparare l’uso della macchina fotografica? Nonché scegliere la migliore macchina fotografica?

–        Quali sono i posti migliori dove fotografare il cielo?

–        Come fare delle belle foto notturne alle stelle e alla luna?

  1. INTERVISTA A UN CANTANTE

–        Come iniziare a muovere i primi passi in questo mondo?

–        Quali sono le cose importanti da sapere per chi vuole lavorare in questo mondo?

–        Da dove nasce l’ispirazione?

–        Quali competenze servono per poter fare della musica un lavoro stabile e duraturo nel tempo?

–        Cosa serve per scrivere una buona canzone e un testo?

–        Quale è il budget che serve per realizzare una canzone?

–        Quale è la parte più importante di una canzone?

–        Se non suoni uno strumento ma canti solo come ti puoi organizzare per arrivare a un prodotto completo?

In conclusione specifichiamo che, come si coglie dai resoconti degli incontri, questo è un gruppo che sta lavorando per valorizzare la variabilità degli interessi soggettivi di ciascuno entro quello che abbiamo definito come l’ambito delle professioni creative. Pensiamo che in una prima fase potremmo concentrarci su realizzare una visita/intervista per ciascuno dei 6 professionisti elencati individuando un interlocutore disponibile e interessato a incontrarci. Nell’ambito della moda potremmo individuare un interlocutore che abbia conoscenza/collabori con diversi ruoli professionali di interesse degli studenti – stilista, modella, makeup artist, organizzatore di sfilate – e possa parlarcene. Altre professioni interessanti per gli studenti di cui abbiamo parlato su cui bisognerebbe lavorare ulteriormente per arrivare a realizzare un intervista/visita sono il disegnatore, l’hostess/assistente di volo, l’agente di viaggi.

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Gruppo "Medicina, sanità, sport"

II incontro gruppo “medicina, sanità e sport”

Ecco il resoconto del II incontro del gruppo “medicina, sanità e sport”, svoltosi lunedì 29 novembre 2021, con la lista dei contesti che il gruppo sta decidendo di esplorare.

Questa volta ci incontriamo di lunedì, a via Livenza, con l’obiettivo riprendere il discorso avviato e definire i contesti di lavoro da esplorare.

Partiamo dalle professioni sanitarie(medicina legale, ginecologia, ostetricia, fisioterapia, logopedia) e le guardiamo prendendole meno per scontate. Ci rendiamo conto che quello che appassiona in modo trasversale di queste professioni è l’idea di “risolvere problemi” e “scovare e investigare le cause” … un po’ alla “Dr House”. 

Parliamo poi delle preoccupazioni di chi è intenzionato ad intraprendere la strada del medico: “per fare il medico ci vuole un lungo percorso di studi e tanto impegno, non so se je la faccio!”; “mi hanno detto che prima dei 30 anni non hai una stabilità economica e non puoi essere indipendente dalla famiglia”. 

“Mia cugina dice che per fare il medico legale ci vuole fegato. Io avrò fegato?” se lo chiede una studentessa e ce lo chiediamo tutti. 

La questione di “avere fegato” accomuna tutti: ha fegato lo psicologo che ascolta i problemi delle persone? E chi lavora con i bambini con problemi? E l’ostetrica in sala parto? E i ballerini e gli sportivi che vogliono vivere della loro passione e rischiare una carriera in quest’ambito senza avere un piano B? 

Ci diciamo che il “fegato”è il rischio d’imprendere e di desiderare, di investire per costruire il proprio futuro. Si va meglio se ci si attrezza di competenze!

Nella vita si può imparare a fare tutto e la paura di non farcela la si sconfigge mettendosi in gioco: prima di imparare ad andare in bicicletta si è spaventati di salirci sopra, prima di dare un bacio al proprio ragazzo o ragazza si ha paura di farlo, di rischiare… ma non farlo è non mettersi in gioco, rinunciare ai propri desideri e a farsi le competenze necessarie per sostenerli.

Poi c’è un terzo ingrediente che chiamiamo in causa dopo “fegato” e “competenze”: la creatività. Le professioni tutte, anche quelle sanitarie e mediche che sembrano immutabili nel tempo, hanno bisogno di innovazione, di professionisti che creino, sviluppino e offrano servizi al passo con i problemi che incontrano.

“Come cambiano e si innovano le professioni mediche e i lavori nel campo dello sport, di che questioni si occupano oggi, che mercato hanno”? Con queste domande decidiamo di organizzarci per parlarne con i professionisti del settore. 

In questo senso stiamo progettando le seguenti attività.

Nell’area della medicina di:

  • incontrare una giovane specializzanda in chirurgia toracica e visitare il reparto di chirurgia toracica dell’Ospedale Sant’Andrea; 
  • intervistare la madre di Sara circa la sua esperienza nel laboratorio di analisi del Pertini; 
  • intervistare la cugina di Francesca, dottoressa in medicina legale, per chiederle di più della responsabilità che sente nel suo lavoro;
  • visitare un consultorio e intervistare dei ginecologi che vi lavorano.

Nell’area logopedia di:

  • incontrare professionisti che si occupano di bambini con problemi di educazione, comprensione e di linguaggio; 
  • Laura diceva che avrebbe chiesto alla cugina maestra se possiamo intervistarla;
  • organizzare una intervista ad un logopedista.

Nell’area dello sport di:

  • organizzare una intervista ad un fisioterapista;
  • organizzare una intervista a degli sportivi;
  • Mattia diceva che ragionava sulla possibilità di intervistare il suo allenatore di Boxe.
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Gruppo "Psicologia, psichiatria, criminologia"

I incontro “Psicologia, psichiatria e criminologia (gruppo B)

Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo B “Psicologia, psichiatria e criminologia” svoltosi il 24 novembre 2021 a Villa Leopardi. Il resoconto ha lo scopo di raccontare le questioni e gli obiettivi che il gruppo si sta cominciando a porre.

Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e capire quali contesti interessa esplorare e a che domande si vuole rispondere entro il PCTO. 

Nel presentarsi gli interessi che accomunano le partecipanti sono quelli di: aiutare le persone, conoscere il perché di alcuni comportamenti, capire cosa c’è dietro, anche dei comportamenti legati al crimine, cosa spinge a commettere un crimine o un assassinio.

Nel corso dell’incontro si è lavorato in due sotto gruppi: “psicologia” e “criminologia”. Ogni sotto gruppo ha elaborato alcune “domande guida” a cui si cercherà nel corso del PCTO di dare risposta.

Psicologia: chi è interessato alla psicologia lo è perché vuole “aiutare le persone”, “risolvere problemi”, “trovare soluzioni”, “capire il comportamento umano”. Alcune partecipanti hanno avuto esperienze dirette con uno psicologo, riscontrandone l’utilità, c’è poi chi ha uno psicologo in famiglia. L’interesse delle “future psicologhe” è quello di potersi confrontare con chi già fa questa professione per capire come l’ha scelta, in cosa consiste il percorso di studi e il lavoro, se è “difficile” avere a che fare con le emozioni delle persone; ci si chiede poi se si riesca a “separare la vita personale da quella lavorativa”, se sia difficile aiutare i pazienti…

Domande guida gruppetto “psicologia”

Criminologia: chi è interessato a quest’area è interessato al crimine, al “lato oscuro” dei comportamenti umani; è attratto dall’idea di capire e interrogare un assassino, fargli un profilo psicologico, capire cosa lo spinge a commettere un crimine, risolvere un “giallo”. Certo – scherziamo durante l’incontro – per fare il criminologo e avere a che fare con i criminali ci “vuole fegato”: non a caso una studentessa disegna “pe’ ride” una scenetta in cui il criminologo si ritrova in un interrogatorio con un assassino che con un coltello in mano lo minaccia. D’altra parte ci diciamo che anche lo psicologo spesso si trovi in situazioni emotivamente difficili, come quando un paziente minaccia il suicidio. Entrambe sono professioni affascinanti e complesse.

Domande guida gruppetto “criminologia”

Parlando ci accorgiamo che gli ambiti della psicologia e criminologia sono diversi ma interconnessi e l’interesse che accomuna tutte le partecipanti è quello di capire cosa c’è dietro, l’interesse per il “paradigma abduttivo”, l’investigare, il partire da indizi per fare ipotesi sul comportamento, capire la mentalità, i comportamenti delle persone. 

Quello che differenzia la psicologia e la criminologia sono i mandati, i committenti, i clienti e gli obiettivi del lavoro. In alcuni casi i contesti di lavoro però sono simili: anche uno psicologo ha a che fare con il crimine, ad esempio quando lavora in un carcere o in una REMS (ex ospedali psichiatrici giudiziari).

Concludiamo con una suggestione: il un gruppo “psicologia, psichiatria e criminologia” è tutto al femminile. Questo nel primo incontro è stato ancora più evidente perché nella stanza accanto a noi c’era invece il gruppetto “economia, impresa e marketing” a stragrande maggioranza maschile. Ci sembra questo un dato interessante: queste due professioni sembrano attrarre più le “femmine” che i “maschi”: una questione da esplorare meglio.

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Gruppo "Psicologia, psichiatria, criminologia"

I incontro “Psicologia, psichiatria, criminologia” (gruppo A)

Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo A “Psicologia, psichiatria, criminologia” svoltosi il 23 Novembre 2021 presso Villa Leopardi., Il resoconto ha l’obiettivo di raccontare le questioni che il gruppo ha affrontato e gli obiettivi che si sta iniziando a porre!

Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e ragionare su quali obiettivi di ricerca darsi nel gruppo di lavoro. Siamo partiti dalle attese che avevano portato a scegliere di partecipare a questo specifico gruppo tra quelli proposti e a quale tra le tematiche del gruppo gli studenti fossero interessati. Nel presentarsi alcuni partecipanti hanno detto di essere interessati allo studio della mente umana specificando di essere affascinati dal senso che sta dietro i comportamenti. A questo proposito gli studenti hanno detto che psicologia, psichiatria e criminologia suscitano il loro interesse perché capaci di svelare ciò che solitamente rimane nascosto. 

Per molti tra gli studenti presenti all’incontro le professioni associabili a queste discipline – lo psicologo, lo psichiatra, il criminologo – sono professioni connesse all’indirizzo di scienze umane che frequentano, per altri il prodotto di una curiosità soggettiva non legata all’indirizzo di studio. 

C’è chi nel presentarsi ha detto di essere interessato alla psichiatra poiché coniuga lo studio della mente con la medicina, considerata maggiormente approfondita e capace di produrre reddito. C’è chi si è incuriosito alla criminologia guardando in TV “CSI” acronimo di Crime Scene Investigation (Investigazione della scena del crimine), una serie trasmessa in America dal 2001 al 2015 in America e divenuta popolare nel nostro paese. C’è chi invece lo ha fatto per l’interesse per un approccio investigativo e per lo studio dei dettagli. 

Un primo obiettivo di ricerca che nel gruppo ci siamo dati è stato esplorare che rappresentazione avessero i partecipanti della professione dello psicologo, dello psichiatra e del criminologo e di incuriosirsi alle differenze tra queste. Per rappresentazione intendiamo come una determinata professione, in buona parte sconosciuta agli studenti, si configura nella loro immaginazione. Per farlo abbiamo proposto un gioco fondato sulla regola di dire le parole che ogni diversa professione faceva venire in mente agli studenti per formare delle catene di parole rappresentative della rappresentazione della professione stessa.

È stato interessante poi commentare somiglianze e differenze tra le tre catene di parole. Le prime parole di ciascuna catena sono sembrate differenziare l’oggetto di studio e intervento delle tre diverse professioni: la mente/psiche per la psicologia, la malattia/sindrome/pazzia per la psichiatria, il rapporto tra crimine e colpevole per la criminologia. 

La rappresentazione delle tre professioni si differenzia in relazione agli obiettivi e agli strumenti di ciascuna professione: la psicologia si qualifica in ordine all’obiettivo di analizzare e comprendere la mente tramite specifici strumenti: parlare e ascoltare; la psichiatria per l’obiettivo di curare/risolvere la malattia/sindrome tramite l’utilizzo dei farmaci; la criminologia per l’obiettivo di individuare il colpevole di un crimine indagando, interrogando, osservando per cercare dettagli e indizi.

A questo proposito durante l’incontro ci siamo chiesti se la rappresentazione di queste professioni che gli studenti hanno fosse realistica. Abbiamo cosi individuato come obiettivo di ricerca interessante l’incontrare professionisti per verificarlo. Inoltre abbiamo chiesto agli studenti se conoscessero il senso delle parole e dei concetti che gli erano venute in mente. È stato in questo modo possibile iniziare a chiedersi cosa fosse la mente o un comportamento umano, che differenza ci fosse tra una malattia mentale e una sindrome, cosa fosse la follia. Ci siamo subito accorti che i concetti venuti in mente agli studenti non avevano per loro un significato chiaro e che poteva essere interessante studiarlo anche chiedendo una mano su questo a dei professionisti del settore. Ci siamo per questo divisi in gruppetti per definire alcune possibile domande da fare in un intervista a uno psicologo, a uno psichiatra e a un criminologo. 

Per l’intervista a uno psicologo: 

  1. Che effetto fa ascoltare tutti i giorni i problemi altrui? Ha un impatto psicologico?
  2. Che soddisfazioni dà questo lavoro?
  3. Come mantenere la professionalità e il distacco da un paziente che esprime e racconta sé stesso e la sua vita? 
  4. Che metodo usa per mettere a proprio agio il paziente e farlo fidare di lei? 
  5. Che ruolo ha l’interpretazione del linguaggio e del corpo nel suo lavoro? 
  6. Lo stipendio dipende dal numero dei pazienti o è fisso? 
  7. Qual è il percorso di studi nello specifico?
  8. C’è uno sbocco lavorativo immediato? 
  9. Come ci si occupa dello stigma sociale di andare dallo psicologo?
  10. Cos’è un comportamento umano?

Per l’intervista a uno psichiatra:

  1. L’ha mai spaventata il suo lavoro?
  2. In base a cosa identifica un disturbo? 
  3. Perché ha scelto proprio psichiatria?
  4. Che rapporto ha con i suoi pazienti? 
  5. Quali comportamenti ritiene rilevanti in una persona a primo impatto e perché? 
  6. Che percorsi ha affrontato? Ci sono stati degli ostacoli? Se si quali? 
  7. In che ambiti lavora uno psichiatra? Se ha lavorato in più di uno in quale di questi si è sentito più realizzato?
  8. Ha mai avuto a che fare con soggetti pericolosi? Se si come si è comportato? Come si rapporta in ambito familiare? Il suo lavoro ha mai influenzato la sua vita privata?
  9. Che differenza c’è tra una sindrome e una malattia mentale?
  10. Che cos’è la follia?

Per l’intervista a un criminologo:

  1. Che cosa è follia?  
  2. Come si rapporta con i pazienti? 
  3. Ci sono molte possibilità di trovare questo tipo di lavoro in Italia? 
  4. Qual è stato il suo percorso di studi? 
  5. Quanto cambia questo lavoro rispetto a quello che vediamo in televisione?
  6. Quanto è all’incirca uno stipendio base? 
  7. C’è differenza tra i sessi o parità?
  8. Da dove è nata questa sua passione? C’è stato un contatto diretto con persone in questo ambito prima di intraprendere gli studi?
  9. Quanto influenza la propria vita lavorare come criminologo? 
  10. Cambia o condiziona la sua sanità mentale? 
  11. Ha mai avuto ripensamenti sul lavoro scelto? 
  12. È mai riuscito a curare qualcuno o aiutarlo?
  13. Il suo lavoro l’ha mai messa in pericolo come persona?
  14. C’è stato qualche periodo senza lavoro o il flusso dei pazienti e costante?
  15. Il covid quanto ha influito?
  16. Collabora con altre forze dell’ordine o privatamente? 
  17. Ha mai avuto casi diventati famosi? o così difficili da non riuscire a risolverli?
  18. Dopo che ha finito gli studi dopo quanto tempo è riuscito a trovare lavoro?
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Gruppo "Legge, politica, forze armate"

I incontro “Legge, politica, forze armate”.

Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo “Legge, politica, forze armate” svoltosi il 22 novembre 2021 presso la sede centrale del Liceo Montessori di via Livenza n. 8. Il resoconto ha lo scopo di raccontare le questioni che il gruppo ha affrontato e gli obiettivi che si sta iniziando a porre.

Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e capire quali contesti interessa esplorare e a che domande e curiosità si vuole dare una risposta entro il PCTO. Si sono creati due sotto gruppi legati a diversi ambiti di interesse: “forze armate”, “giurisprudenza”. Entrambi hanno lavorato ad alcune “domande guida” a cui si cercherà di dare risposta nel corso del lavoro.

Forze armate: cosa spinge e cosa attrae un giovane studente ad immaginare di entrare in futuro nelle forze armate o forze dell’ordine? Per i partecipanti a questo gruppetto, in particolare, l’idea di una “vita organizzata”, la possibilità di andare in “missione e viaggiare”. I contesti e gli ambiti a cui si è interessati sono: la marina militare, l’aereonautica, il lavorare nella polizia come psicologi, la guardia di finanza, la tutela dei boschi e dell’ambiente entro la guardia forestale. Alcuni dei partecipanti hanno parenti che lavorano o hanno lavorato in quest’ambito e fin da piccoli hanno “subito il fascino della divisa”. Prendere questa strada renderebbe orgogliosi i propri familiari che allo stesso tempo lo “sconsigliano”, è una strada dura.

Quello dei consigli/sconsigli di adulti e familiari è un tema caldo per tutti. “Che fare se si vuole fare qualcosa che i tuoi genitori non condividono?” – ci chiediamo. “Bisogna avere il coraggio di rischiare di fare quello che ci piace” – qualcuno dice.

Le domande a cui il gruppetto “forze armate” vuole dare risposta riguardano in particolare il percorso per entrarci, le possibilità di carriera ma soprattutto interessa capire il tipo di vita che aspetterebbe a chi intraprende questa strada: si è affascinati da una “vita organizzata”ma si teme sia faticosa, con ritmi e tempi duri a cui doversi adeguare.

Domande gruppetto “forze armate”

Giurisprudenza: chi si colloca in questo gruppetto vorrebbe in futuro diventare avvocato o magistrato o lavorare nel campo della tutela dei diritti. Ma da dove nasce questa idea e la motivazione a intraprendere queste strade? Alcuni studenti hanno esperienza diretta di queste professioni entro le proprie famiglie. Sono affascianti dall’idea di poter di “difendere un imputato”, “fare una arringa”, “tutelare i diritti umani”; altri invece sono attratti dall’idea di “occuparsi di conflitti”e altri ancora di “giudicare”e dal “potere del giudice”. Ci diciamo che in qualche misura queste professioni – in modo simile alle “forze armate”- hanno a che fare con potereordine: nella giurisprudenza apparentemente sembra tutto ordinato e regolato, in realtà “la legge sembra chiara ma spesso è confusa e deve essere interpretata”. 

Domande gruppetto “giurisprudenza”

In generale entrambi i gruppetti vorrebbero nel corso del lavoro capire se, esplorandoli e conoscendoli meglio, ci si senta “adatti e portati” e “piacciono veramente”, senza farsi condizionare da stereotipi o dagli “scoraggiamenti” degli altri.

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Gruppo "Moda, design, arte, spettacolo"

I incontro “Moda, design, arte, spettacolo”.

Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo “Moda, design, arte, spettacolo” svoltosi il 22 Novembre 2021 presso la sede centrale del Liceo Montessori di via Livenza n. 8. Il resoconto ha l’obiettivo di raccontare le questioni che il gruppo ha affrontato e gli obiettivi che si sta iniziando a porre!

Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e ragionare su quali obiettivi di ricerca darsi nel gruppo di lavoro. Siamo partiti dalle attese che avevano portato a scegliere di partecipare a questo specifico gruppo tra quelli proposti e a quale aspetto della moda, del design, dell’arte e dello spettacolo gli studenti fossero interessati. Nel presentarsi i partecipanti si sono scoperti accomunati dall’aver scelto “per una volta con il cuore e non con la testa”. 

“Abbiamo scelto questo gruppo per una volta con il cuore e non con la testa”. 

Una studentessa ci ha detto di essere interessata alla recitazione, di averla praticata da piccola per poi “mollarla per gli impegni scolastici”. Ciò che l’ha spinta a scegliere questo gruppo è stato il desiderio di riprendere a coltivare questa sua passione. Non è stato l’unica a dirsi interessata alla recitazione: un’altra studentessa ci ha detto di voler conoscere meglio il Centro Sperimentale di Cinematografia a cui sta pensando di iscriversi. 

“Mi piace la recitazione che facevo da piccola ma che ho mollato la per gli impegni scolastici”.

Un’altra delle studentesse presenti ci ha detto di essere interessata al mondo della moda e di volerne sapere di più di come funziona questo contesto lavorativo. Le interessa conoscere cosa c’è dietro una sfilata di moda, quali professionisti e che genere di lavori sono presenti in questo settore. Un’altra delle partecipanti ha raccontato di sentirsi competente nello scegliere quali vestiti potrebbero valorizzare le qualità delle diverse persone e di essere interessata alla professione del personal stylist. Inoltre una delle partecipanti, la cui famiglia gestisce un albergo, ha detto di essere interessata a capire come integrare il turismo con la valorizzazione dell’arte, la sua passione. 

Una questione che è sembrata accomunare i partecipanti è stata l’esperienza di sentire sconsigliata dai genitori l’idea di puntare sugli interessi e le competenze artistiche per costruire il proprio futuro lavorativo. Parlarne ci ha consentito di mettere a fuoco come le professioni creative siano spesso considerate come professioni in cui “va avanti solo chi è raccomandato”. Abbiamo interpretato questo come uno stereotipo. Ci siamo chiesti perché sia così diffuso questo stereotipo e ci siamo detti che forse è dovuto alla mancanza di conoscenza circa quali sono le reali competenze che servono per lavorare in modo proficuo in questo settore. 

“Ci interessa la moda, il personal stylist, l’arte e il turismo…; la musica, la fotografia, i fumetti…”.

È emerso in tal modo un possibile obiettivo di ricerca: incontrare professionisti che esercitano professioni creative per esplorare in che modo è possibile trasformare interessi e competenze artistiche in “veri e propri lavori che ti diano da vivere”.

Inoltre – come scritto una delle partecipanti al gruppo in un breve resoconto del lavoro fatto nel primo incontro – “abbiamo buttato giù delle idee per fare qualcosa di concreto dimostrando cosa sappiamo fare con le nostre qualità”. È venuta infatti in mente l’idea di condividere all’interno del gruppo i propri lavori artistici – canzoni, video di recitazioni, fotografie, disegni – anche per capire come valorizzarli all’esterno, magari tramite una mostra. L’idea di condividere i propri lavori artistici nel gruppo è sembrata interessante anche nell’ottica di incontrare professionisti della creatività a cui chiedere un riscontro sui propri lavori. 

“Nel primo incontro abbiamo buttato giù delle idee per fare qualcosa di concreto dimostrando cosa sappiamo fare con le nostre qualità”.

Il primo incontro si è concluso ribattezzando il gruppo in un modo ironico e rappresentativo delle questioni discusse nel primo incontro. Con gli studenti abbiamo scelto di chiamarci “Gli stereotipati: gruppo speranza professioni creative”.

Siamo gli stereotipati: gruppo speranza professioni creative”.

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Gruppo "Medicina, sanità, sport"

I incontro “Medicina, sanità, sport”

Ecco il resoconto del primo incontro del gruppo “Sanità, medicina, sport” svoltosi il 22 Novembre 2021 a Villa Leopardi. Il resoconto ha lo scopo di raccontare le questioni e gli obiettivi che il gruppo si sta cominciando a porre.

Nel primo incontro ci si è iniziati a conoscere e capire quali contesti interessa esplorare e a che domande e curiosità si vuole dare una risposta entro il PCTO.

Si sono creati tre sotto gruppi legati a diversi ambiti di interesse: “medicina e bio-chimica”, “sport”, “logopedia”. Ogni sotto gruppo ha lavorato ad alcune “domande guida” a cui si cercherà nel corso del lavoro di dare risposta.

Medicina: l’interesse è soprattutto verso i contesti di pediatria, oncologia, ginecologia, ostetricia, chirurgia, neurochirurgia e medicina legale. 

Chi è interessato a questi ambiti ha un’esperienza diretta della medicina o perché è stato paziente di interventi, ricoveri ospedalieri o ha un medico in famiglia. Il medico è una figura nota, un contesto di cui nella vita tutti noi abbiamo fatto esperienza, sappiamo bene o male di cosa si occupa, ma quanto la conosciamo veramente?

L’obiettivo del gruppetto medicina è quello di approfondire questa conoscenza, andare oltre le apparenze, capire che significa fare il medico oggi, in questo contesto-storico e come ci si diventa! Le domande a cui il gruppetto vuole dare risposta riguardano in particolare il percorso di studi e le emozioni che vivono i medici. Per rispondere si sta ipotizzando di organizzare una visita ad un reparto di chirurgia; intervistare studenti di medicina; intervistare dei pediatri e degli oncologi. 

Domande gruppetto “Medicina”

C’è poi chi è interessato ad un settore disciplinare che c’entra con la medicina ma non si esaurisce in questo: la “bio-chimica”. Ne sappiamo poco ed esploreremo bene la cosa. Fortunatamente la madre di una studentessa del gruppo lavora in questo ambito, è tecnica di laboratorio: potremmo intervistarla?

Logopedia: anche chi è interessato alla “logopedia” ha già un’esperienza di questa professione, a volte diretta a volte vissuta da amici o famigliari. “È bello aiutare le persone, soprattutto bambini, che hanno difficoltà a parlare”, “è un lavoro che aiuta a cambiare, a vivere meglio” qualcuno dice.

Chi si colloca in questo gruppetto è interessato anche alla psicologia e si chiede che differenze ci sono tra un psico-logo e un logo-pedista, vuole inolstre sapere come si diventa logopedisti, che mercato di lavoro ha questa professione a quale domande risponde, quali clienti e committenti ha. Per trovare risposte, si vorrebbe non solo incontrare logopedista da intervistare per conoscere la sua esperienza ma anche “vedere” come lavora, osservare una seduta.

Domande gruppetto “Logopedia”

Sport: Tre persone del gruppo sono poi interessate allo “sport”: alcuni di loro sono sportivi e sono accomunati dal desiderio ma anche dalla paura di trasformare le loro passioni sportive in lavoro, magari diventando allenatori, insegnati, atleti… anche se l’emozione è che questi siano lavori troppo precari/instabili/insicuri. Meglio forse concentrarsi su professioni più “stabili” ma legate comunque ai contesti sportivi, come fisioterapia o dietologia, scienze della nutrizione, ad esempio.

Di questi “problemi” il gruppetto sport si sta interessando con il desiderio di incontrare, parlare, intervistare: un istruttore di boxe e un pugile; una ballerina; un nutrizionista; un personal trainer; un fisioterapista. Come gli altri gruppi si è molto interessati a capire il percorso di studi/formazione ed il tempo necessario ad intraprendere e svolgere questi lavori.

Domande gruppetto “Sport”